Ulrich Egger nasce come scultore, nella vasta accezione che ha oggi questo termine, e si esprime assemblando frammenti di interni, come porte o finestre, e immagini gelide di architetture e ambienti devastati e diseredati. “Superfici corrose, usurate, segnate dal tempo e dall’esposizione agli agenti atmosferici, esibiscono trame materiche e quasi pittoriche, talvolta con contrappunti cromatici, come i praticelli verdi isolati nel caos dei tetti di Istanbul o gli infissi delle facciate alienate dei palazzi di Napoli”. Silenzio e assenza umana dominano nel lavoro di Egger che scruta con forte partecipazione morale e poetica il disfacimento e la rovina di luoghi un tempo attivi e poi abbandonati.
Consorzio Agrario Provinciale
Località San Gabriele, Piozzano (PC)
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Courtesy dell’artista.