Molino Calcagni
Strada Monteventano, Piozzano (PC)
“Eccomi qua di nuovo in Italia con i miei mobili improbabili!
Non ho mai pensato che lo stile rustico fosse una fatalità. Come non ho mai pensato che lo stile borghese fosse una fatalità. Anzi penso, come lo pensavamo quasi tutti a Milano negli anni 80, che quello che disegniamo dovrebbe piacere a tutti perché racconta storie che possiamo vivere tutti: storie di persone che si siedono, che mangiano, che accendono le luci, che guardano le stelle, che litigano, che si amano. Due anni fa ho guardato indietro, trent’anni di miei disegni di mobili, ne ho scelti alcuni mai realizzati, ho cercato di ridisegnarli in modo di poterli fabbricare oggi. Stranamente neppure il tempo che passa è una fatalità. Da due anni questi mobili viaggiano da una fondazione di arte contemporanea in Svizzera tutta dipinta di bianco al museo des Arts Decoratifs di Bordeaux esposti nel palazzo ammobiliato del ‘700 e adesso arrivano felicissimi in una cascina di campagna per arredare due stanze della cucina contadina. I miei mobili sono come me: nomadi, fuori moda. Si trovano bene dovunque perché in realtà i miei mobili sono “case” essi stessi. Per essere più chiara direi che questi mobili sono libri: raccontano storie di luoghi vasti, oppure anche storie di luoghi piccolissimi. Storie che si raccontano da una generazione all’altra, ai figli. Ma siccome oggi nessuno ascolta più nulla raccontato dai vecchi, magari continueranno il loro viaggio all’infinito…”